Giovedi 29, note dal diario di missione

Giovedi 29

Ore 7,30 Ancora nessun segno degli Ibis

Brevissimo collegamento Internet che ha consentito a tutti di ricevere le e-mail

Maria sta meglio , ha dormito e fatto abbondante colazione Certo poveretta sola con tutti sti babbioni

Raccontata la storia biblica “ Susanna fra i vecchioni”.

Ore 8,30-10,30 Riunione con Wolderufael, Andom Gennet , Asmerà ( interprete) , Gambetta

Dopo convenevoli, ringraziamenti e quant’altro di educato si entra nel merito. Mi si chiede la mia impressione e riferisco dei miei giri e colloqui dai quali viene fuori un’impressione più che positiva della comunità ( Asilo Agricoltura, Mucche ecc forse con la sola eccezione della Maglieria) mentre è molto deludente quella dell’ospedale : la parte ambulatoriale funziona mentre le corsie sono vuote ( 3 bambini in pediatria, meno di 10 adulti) Provoco chiedendo che scopo c’è nei nostri sforzi se l’ospedale è vuoto? Conosco e capisco i gravi problemi finanziari ma per trovare nuove risorse e motivare eventuali sostenitori-finanziatori, c’è bisogno che l’ospedale funzioni altrimenti non c’è speranza. Per Quihà si parla di necessità pari 23000 euro mese ( tutte le tabelle dei conti che ho fatto in altra sede) e per Garbo di circa 70000euro l’anno. Cifre enormi che sono giustificabili solo se l’assistenza complessiva è impeccabile ed anche in questo caso sembra improbabile riuscire a far fronte a tali necessità ma requisito indispensabile è che i denari vengano spesi al meglio facendo anche delle scelte di priorità.

Wolderufael ribadisce che se non si risolve il problema dei salari ( aggiornamento del 30-40% a causa dell’inflazione, circa 3000 euro al mese) l’attuale situazione non può che peggiorare e che la decisione di chiudere la mensa del personale si è rivelata un Boomerang. Propone di discutere sulla introduzione di alcune forme di autofinanziamento chiedendo un contributo ai pazienti ( con la ovvia eccezione dei poveri con certificato di povertà) per la chirurgia minore e con la apertura in ospedale di una Farmacia “commerciale” da affiancare al dispensario ( in sostanza per quei pazienti che devono comunque comprare i farmaci fuori) ed altre da individuare Propone inoltre di aprire una linea di attività clinica di Dermatologia, anche in-patients. Assicura la propria disponibilità professionale per 2 gg a settimana. Siamo d’accordo ma richiediamo un progetto dettagliato sia sull’attività Dermatologica che sui programmi di autofinanziamento, progetto che Lui garantisce sarà pronto a breve.

Ore 10,30

Maria è di nuovo quasi svenuta al tavolo. Pressione bassa. Si è ripresa quasi subito. Un po’ avvilita , ha insistito per tornare subito al tavolo: tutto bene.

Massimo ed Angelo continuano a “smazzarsi” in sala operatoria. Massimo non corre rischi di sbattere la testa sulla scialitica ma a Angelo e a Mauro è già successo! In effetti il soffitto è un pò basso

Mauro è impagabile , si dedica in tutte le maniere possibile ( fa tutto eccetto che allattare Thiodora)

Consegnati 4500 euro a Gennet ( 1700 Mauro , 1300 Io, 1000 Claudio di cui 500 in memoria di Giulietti ,il suo tecnico morto da poco, e 500 Giannini)

Ore 15

Incazzatura di Massimo: saltati 2 interventi , i malati hanno mangiato! SIC! Giro medicazioni: la prima ad essere medicata è la raccomandata (Teclè) con l’AIDS!! Vaffanculo!! Fatti togliere tutti i ferri e sospese le medicazioni. SIC!Riusciremo mai a far capire certe regole? E’ paradossale ma la chirurgia in sala è l’ultimo dei problemi in questo posto! Forse sono un po’ “colonialista” ma emerge chiara la necessità di una Direzione ( sanitaria e non) che qui non c’è e che il nostro modello fatto di missioni spot , per quanto frequenti, non può fornire.Ore 18,30La luce va via come nei giorni precedenti ( è una vera disgrazia) e torna prima di andare a letto fra acclamazioni di GiubiloIn compenso Minestrone Buonissimo!Lunghi colloqui , un po’ deprimenti, su “Elephant Woman”, una donna velata con enormi lesioni ( terato-amartomi?) del volto che obliterano gli occhi e simulano una “proboscide” Fatte foto per programmare un eventuale trattamento in Italia ( necessario un approfondimento diagnostico con TAC ed Arteriografia) Non sarà facile superare le difficoltà burocratiche sia in Italia che in Etiopia.