Notturno

dormono* le cime dei monti e il fondo del mare e i promontori lontani e i precipizi, dorme la stirpe delle bestie che la terra nera nutre e le bestie feroci dei monti e la famiglia delle api e i mostri nei gorghi profondi del mare viola, dormono le stirpi di uccelli dalle ali grandi, stanotte…
l’unico che non dorme sono io, non so cosa mi stia succedendo questa volta. Io cerco di
andare a dormire per ultimo, ma non serve a molto; infatti sono le tre e sono pronto ad
alzarmi e ricominciare. Nella mia stanza, la numero 2, è in corso la solita replica della
sonata per due trattori e trombone (Vincenzo e Tiziano primo e secondo trattore e
naturalmente il Boss dei Boss, Giorgio P. primo trombone, con obbligo di fila…) ma non è
l’orchestrina notturna da camera a tenermi sveglio, anzi generalmente è il contrario, è così
dolce addormentarsi cullati dalla nenia degli altipiani.
Deve essere stata Elena, che, travolta dall’emozione della sua prima volta qui e
desiderosa di capire tutto il possibile, ha deciso unilateralmente di sottoporci a sedute
post-prandiali di psicoterapia di gruppo e stasera, sempre unilateralmente, ha cercato di
affrontare il tema degli anni settanta.
L’effetto è stato quello di scoperchiare un bel po di tombe dimenticate ed adesso si tratta
di convincere i relativi inquilini a rientrarci…
Stanotte non si sentono nemmeno arrivare da Quihà i tradizionali inviti alla preghiera, e
,tra l’altro, non si vedono neppure sui comodini le luci dei cellulari dialogare con l’etere.
Come al solito … deve essere saltata la corrente.. alla faccia delle nuove centrali e delle
relative dighe, nilo azzurro e gibe III.
Le continue interruzioni di corrente elettrica stanno mettendo a rischio molte delle nostre
attività qui; negli ultimi mesi sono stati messi fuori uso dalle continue cadute e riprese
dell’alimentazione elettrica stabilizzatori, gruppi di continuità dedicati a strumenti di
laboratorio, alimentatori, sistemi analitici, computer ed elettromestici vari.
Si può immaginare l’impatto devastante di questo fenomeno in una situazione in cui
assistenza e reperibilità di ricambi tecnologici sono praticamente inesistenti e in cui l’invio
di tecnologie e ricambi dall’europa è difficile, lento ed estenuante.
Ormai sono le quattro, è ora di alzarsi praticamente…, cammino al buio verso la porta della
camera, la apro molto lentamente ed…… inciampo nelle stelle.
In alto, al centro del cortile della residenza, impressionante lo Scorpione stringe Saturno in
mezzo alle chele.
Resto al buio nel silenzio non so quanto, poi mi decido: vado a preparare il caffè così
Baba Mauro (è il soprannome con cui lo chiamano qui, un giusto riconoscimento alla sua
passione e dedizione) “rosica” che non è stato il primo a mettersi in moto….
* la traduzione (originariamente in genovese) del notturno di Alcmane è di Mauro Pagani (Neutte dall’album “Creuza de Ma 2004”)